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Spari contro Poppella, per gli inquirenti è racket

L'ipotesi è che si sia trattato di un episodio violento interno ad un contesto estorsivo nella zona. Il titolare ha però negato di aver mai ricevuto minacce o richieste di soldi

Il raid armato che ieri mattina ha portato al danneggiamento delle vetrine di Poppella, notissima pasticceria del rione Sanità, potrebbe essere un'intimidazione camorristica correlata al racket. È la pista più battuta al momento dagli inquirenti.

Quattro i colpi di pistola sparati contro le vetrine, dei calibro 9x21. Alle 7,30 il negozio era aperto, ma titolare e dipendenti erano nel laboratorio ed ancora nessun cliente si era affacciato nei locali. Poche centinaia di metri più lontano una "stesa" ha portato via la vita del giovanissimo Genny Cesarano. Poteva essere una strage anche ieri: la scuola elementare Angiulli si trova di fronte, a pochi metri.

Questa volta non si è trattato però di una prova di forza della camorra, ma secondo gli investigatori di un'azione violenta interna ad un contesto estorsivo. Pizzo, insomma. Il titolare della pasticceria, ad ogni modo, sottolinea di non aver mai ricevuto minacce o richieste di denaro. Le indagini si preannunciano difficili. Non ci sono testimoni, e l'unica telecamera di videosorveglianza (privata) installata in zona pare non si sia rivelata di alcun aiuto.

FOTO ANSA

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